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Mai abbastanza...

  • ludovicastiglia
  • 8 feb 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

La sensazione che affligge tutti coloro che soffrono di qualche disturbo...la sensazione di non essere mai abbastanza...mai abbastanza bravi, perfetti, di bell'aspetto, intelligenti, insomma, mai al disopra delle aspettative che pensiamo gli altri ripongano in noi. Da cosa nasca questa sensazione non lo so, probabilmente è dovuta alla malattia, o probabilmente a delle parole di troppo pronunciate da chi ci circonda, fatto sta, che giorno per giorno quelle frasi ci consumano e portano via il sorriso che prima illuminava il nostro volto. Io credevo di essere la principale causa del divorzio dei miei genitori, ero convinta che loro amassero solo mio fratello e che io li deludessi continuamente...non sapevo come risolvere la situazione, ero così disperata che iniziai a pensare alle soluzioni più disparate, una più delle altre si fece breccia nella mia mente...SPARIRE...sparire e non causare più problemi. Questo è il punto di non ritorno. Un buio mi circondava non permettendomi di vedere oltre, di vedere la bellezza e l'allegria; mi capitava spesso di chiedermi perchè tutti erano così allegri e sorridenti, mi chiedevo se avessero qualcosa da celebrare, o se semplicemente fossero contenti senza un motivo reale...oggi ho la soluzione alla mia domanda, ridevano alla vita, ridevano perchè dopo tutto, dopo tutte le difficoltà erano ancora lì per raccontare le avventure già vissute e per guardare a quelle ancora da vivere. Io avevo perso il bagliore che ci dona la vita, avevo perso l'allegria ed ero diventata una persona monotona e cupa, senza più nulla la dire e senza sentimenti, solo con una storia deprimente da raccontare. Ero diventata esattamente questo, una storia deprimente, brutta e senza soluzione...Come potevo cambiare ciò che ero diventata, come potevo correggere quel pallore e quella mancanza di interesse verso la vita? Non lo sapevo, non avevo idea di cosa fare e quell'impotenza mi rendeva schiava della malattia e succube di una me che mi logorava e che giorno per giorno portava via con se pezzettini del mio essere. Come ho già detto in articoli precedenti uscirne non è facile, bisogna trovare la motivazione giorno per giorno, bisogna trovare un obbiettivo da perseguire, bisogna ricordarsi perchè è bello vivere, ma vivere davvero, senza sensi di colpa e senza oscuri pensieri che affollano la mente. Durante il mio cammino ho perso parecchie volte il focus della situazione, ciò accadeva principalmente quando vedevo i numeri sulla bilancia aumentare progressivamente, ma quando tentennavo, cercavo di ricordare cosa mi avesse spinta a cambiare...l'amore...ciò che mi ha spinta fuori dal tunnel è stato l'amore...verso me stessa, verso la vita, verso i miei genitori, verso mio fratello, verso i miei familiari...ho raccolto energie dal profondo della mia anima e ho continuato ricordandomi che i numeri sono numeri, e che la felicità conta molto ti più rispetto a degli sciocchi numeri che non interessano a nessuno se non a noi. Oggi guardo a quella bambina con gli occhi di un'adolescente che piena di paure affronta giorno dopo giorno la vita a testa alta e che indossa l'armatura e sfodera l'artiglieria pesante contro la malattia e contro il mondo intero...fate delle vostre paure lo scudo più solido contro le avversità che la vita vi presenta, siete giunte fino a qui, adesso vi tocca decidere tra una vita fatta di allegria e nuvolette rosa ed una fatta di tristezza e temporali continui...prendete la strada giusta e abbracciate la vita!


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